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Cappellacci con la zucca
Pasto da 3 blocchi per 2 persone = 6 blocchi


 

Ingredienti
Sfoglia
gr. 28 farina di lupino Molino Bongiovanni (1½mbP – 1/3mbC –  ¾mbG)
gr. 49  semolato integrale di kamut  o farina integrale di kamut (3¾mbC)
gr. 3 olio extravergine  (1mbG)
ml. 50  acqua naturale circa
sale q.b.

Ripieno
gr. 125 zucca cruda pulita e sbucciata  (½mbC)
ml. 20 latte n.c.
gr. 55 tofu  al naturale “Natura Nuova” (1mbP - 1mbG)
sale, pepe, noce moscata q.b.

 

Ragù di Seitan
gr. 40 scalogno
gr. 10 olio extravergine d’oliva (3¼mbG)
gr. 90  Seitan fresco “Natura Nuova”  (3½mbP – 2/3mbC)
ml. 225 passata di pomodoro (¾mbC)
ml. 25 vino bianco secco n.c.
ml. 50 circa brodo vegetale bio
sale, pepe q.b.
cannella q.b.

 

Preparazione
Ripieno
Tagliare la zucca a pezzetti  e cuocerla nel microonde per 6 minuti alla massima potenza. Lasciarla intiepidire e frullarla con il latte ed il tofu. Aggiungere sale, pepe e noce moscata. Mescolare bene per amalgamare tutti gli ingredienti. Il ripieno dovrà risultare consistente ma morbido.

 

Condimento
Tritare separatamente il Seitan e lo scalogno.
Mettere lo scalogno in una padella antiaderente con l’olio a disposizione; farlo rosolare a fuoco lento per  circa 3 minuti. Aggiungere il Seitan e farlo insaporire per 5 minuti. Bagnare con il vino bianco e fare asciugare. Versare la passata di pomodoro ed un po’ di brodo, coprire. Tirare a cottura aggiungendo il brodo un po’ alla volta, mescolando ogni tanto. Tempo di cottura circa 15 minuti. Il ragù non deve asciugare troppo.

 

Sfoglia
In una terrina, setacciare e mescolare bene le due farine; trasferirle sulla spianatoia, versare l’olio, una presa di sale e l’acqua un po’ alla volta (non aumentare la dose). Raccogliere, pazientemente, tutti gli ingredienti in una palla (la spianatoia dovrà risultare pulita). Lavorare con le mani l’impasto per 5 minuti fino ad ottenere un composto elastico, omogeneo e sodo. Avvolgerlo in un tovagliolo leggermente inumidito e farlo riposare per almeno 40 minuti.

 

Lavorazione
Preparare per primi il ripieno ed il ragù di Seitan.
Usare uno stampo per ravioli cm. 7 x 7 oppure ritagliare un pezzetto di carta da forno delle stesse dimensioni per ricavare i cappellacci tutti della stessa misura.
Stendere la sfoglia con il matterello oppure con l’apposita macchina per pasta.
La sfoglia deve essere abbastanza sottile ma non troppo.
Ricavare delle strisce da cui ritagliare i suddetti quadrati di pasta. Nel mio caso ne ho ricavato 20.
Suddividere equamente il ripieno sopra tutti i quadretti  e richiuderli, prima a triangolo, sigillando i bordi, poi a forma di cappellaccio.

 

 

Per la cottura, usare una pentola capiente. Quando l’acqua bolle, salarla con del sale grosso. Versare un po’ d’olio nell’acqua per impedire ai cappellacci di attaccarsi. Fare bollire, a fiamma moderata, per circa 5 minuti. Scolarli con il mestolo forato.
Condirli con il ragù di Seitan e spolverizzare con la cannella.
Ripartire il preparato per 2.
La presente preparazione costituisce un pasto da 3 blocchi per 2 persone = 6 blocchi

 

Note
Versione zonica vegana di una specialità tipica mantovana e ferrarese.
Da consumare con moderazione e solo occasionalmente, a meno che non si svolga costante attività fisica.

La farina di lupino del Molino Bongiovanni ha  i seguenti valori nutrizionali per 100 g. di prodotto: kcal. 275 - Proteine g. 38,24 - Carboidrati (al netto delle fibre) g. 11,58 - Grassi g. 8,44 – fibre g. 35,70 ed è reperibile su sito tibiona.it.

Il Seitan fresco “Natura Nuova” ha i seguenti valori nutrizionali per gr. 100 di prodotto: kcal 133 – P. 26,5 – C. 6,6 – G. 0,1 g. – sodio 0,62 g. ed è reperibile presso i Supermercati  Bennet e Coop.

Tofu al naturale “Natura Nuova” ha i seguenti valori nutrizionali per gr. 100 di prodotto: kcal 118 – P. 13 – C. 2,6 – G 6,2 ed è reperibile presso il Supermercato Coop.

 

Curiosita'
Alcuni sostengono che il termine “cappellacci” abbia origine in riferimento alla forma del prodotto, vagamente somigliante a quella del cappello di paglia dei contadini ferraresi, chiamati per l'appunto cappellacci, “caplaz” in dialetto ferrarese.
I primi cenni storici ai tortelli o cappellacci di zucca risalgono all'anno Mille, più o meno in contemporanea nel ferrarese e nel mantovano, proposti a simboli delle rispettive corti degli Este e dei Gonzaga

 

 

 

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