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 Acquacotta maremmana
Pasto da 2 blocchi per 5 persone = 10 blocchi

 

 

 

Ingredienti
Gr. 560 cipolle (3½mbC)
Gr. 9 olio extravergine d’oliva (3mbG)
Gr. 450 pelati (1½mbC)
Gr. 375 gambe di sedano (1mbC)
Gr. 160 foglie di bietola (½mbC)
Gr. 230 ceci in scatola  (3½mbC)
n. 3 uova intere (3mbP – 3mbG)
n. 6 albumi (3mbP)
gr. 80 parmigiano grattugiato (4mbP – 4mbG)
lt. 1,5 brodo vegetale
sale e pepe q.b.
peperoncino in polvere q.b. (facoltativo)

 

Preparazione
Preparare il brodo vegetale.
Tagliare finemente la cipolla e farla rosolare con l’olio a disposizione in una larga casseruola antiaderente, a fuoco basso, per circa 5 minuti. Spezzettare i pelati; tritare grossolanamente il sedano, la bieta ed il basilico ed aggiungerli alla cipolla. Salare, pepare e spolverizzare con un po’ di peperoncino (facoltativo). Coprire e fare cuocere a fuoco lento per circa 30 minuti.
Scolare i ceci ed unirli alle verdure. Portare il brodo ad ebollizione e versarlo nella casseruola. Coprire e continuare la cottura per altri 30 minuti.
In una terrina, sbattere le uova intere e gli albumi con metà del parmigiano (gr. 40), salare e pepare. Versare le uova nel brodo, mescolando bene; alzare il fuoco e far rapprendere per un paio di minuti.
Suddividere la preparazione in 5 fondine capienti e spolverizzare con il restante parmigiano.

 

Note
Si consiglia di completare il pasto con 1 blocco di pane in zona (*)
 posizionandolo sul fondo del piatto. Il totale della preparazione diventerebbe, in questo modo, di 3 blocchi per 5 persone = 15 blocchi totali.

(*) pan di lupino, pan di soia, pane saraceno nel reparto “pane, pizze e torte salate

Questa è la versione “in zona” di una delle più tipiche ricette maremmane. Nel corso degli anni la ricetta ha subito numerose varianti arricchendosi di ingredienti che non erano previsti nell’antica ricetta di un tempo; una volta, infatti, era il piatto molto povero e semplice che si preparavano i lavoratori in Maremma ed era veramente “acquacotta”, fatto  con quei pochi ingredienti che riuscivano a portarsi sul posto di lavoro, al campo, al bosco, in miniera.

Questa ricetta fa parte della “Zona in maremma” del nuovo sito del prof. Buracchi Gabriele http://maremmainzona.altevista.org.

 

 

 

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